Protezione gastrica e farmaci antiaggreganti e anticoagulanti

Indicazioni all’uso dei gastroprotettori nei pazienti in terapia per il controllo della coagulazione

I pazienti in terapia farmacologica per ridurre la coagulabilità del sangue possono andare più facilmente incontro a sanguinamento. I meccanismi d’azione sono diversi.

 

anti-aggreganti: provocano nuove lesioni

In caso di terapia antiaggregante, cardioaspirina, Ticlopidina (tiklid), Clopidogrel (plavix), Prasugel, il sanguinamento gastrointestinale da terapia antiaggregante ha una duplice genesi: provocano lesioni mucose dir

ette (erosioni e ulcere) o emorragia causata dalla riduzione della formazione del tappo piastrinico sulle lesioni.

 

anticoagulanti: fanno sanguinare lesioni pre-esistenti

Gli anticoagulanti orali, Warfarin (coumadin), dabigatrran, rivaroxaban (xarelto), apibaxan, adoxaban, causano invece il sanguinamento di lesioni preesistenti (erosioni, angiodisplasie, polipi, diverticoli, tumori).

Per questi motivi, è necessario somministrare un’adeguata gastroprotezione nei pazienti a rischio di sanguinamento gastrointestinale trattati con terapia antiaggregante e/o anticoagulante. I farmaci più efficaci ed utilizzati a questo scopo sono gli inibitori di pompa protonica a dosaggio standard, che sono una delle classi farmacologiche più prescritte al mondo e vengono spesso somministrati a lungo termine.

 

Tabella 1. Principali fattori di rischio per sanguinamento gastrointestinale in corso di terapia antiaggregante o anticoagulante

 

Le Linee Guida Italiane (Società Italiana di Farmacologia, Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri e Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) raccomandano:

farmaci anti-aggreganti (Ticlopidina , Clopidogrel , Prasugel): utilizzo di inibitori di pompa protonica a dosaggio standard nei pazienti trattati con farmaci antiaggreganti (singolarmente o in associazione) solo se è presente almeno un fattore di rischio (età > 65 anni, concomitante uso di steroidi o anticoagulanti, pregressa storia di emorragie digestive o di ulcera peptica non guarita con terapia eradicante).

farmaci anticoagulanti (dabigatran, rivaroxaban, apixaban ed edoxaban) usati da soli, in assenza di terapia steroidea, anti-infiammatoria e/o antiaggregante concomitante. non hanno mostrato una lesività diretta sulla mucosa gastroduodenale: pertanto non è necessaria una gastroprotezione

Nella scelta del farmaco inibitore della secrezione acida, le Linee Guida Italiane raccomandano l’uso di pantoprazolo o rabeprazolo in caso di terapia con clopidogrel (l’esomeprazolo ne riduce l’effetto farmacologico), mentre non vi sono limitazioni di scelta con prasugrel e ticagrelor.

Bibliografia

Abrignani MG et al. Documento di consenso intersocietario ANMCO/AIGO: Gastroprotezione nei pazienti in terapia antiaggregante e/o anticoagulante. G Ital Cardiol 2020; 21: 228-241

 

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